Strutturando il Blog ho deciso di dedicare una pagina alla filosofia che caratterizza i metodi di lavoro, le tecniche e i materiali. I creativi oggi non si limitano ad utilizzare sistemi di lavoro tradizionali, ma possono integrare elettronica, hardware, software e sistemi Open Source di ogni tipo, il web e i socialnetwork, il digitale in ogni sua forma...
TINKERING (filosofia del trafficare senza un obiettivo)
Non ha una traduzione esatta in
italiano, ma letteralmente significa armeggiare, trafficare, vuol dire sperimentare in modo diverso con la scienza e la tecnologia,
utilizzando prima di tutto la creatività come strumento per relazionarci e
per comprendere ciò che ci circonda. Integrando tecnologia,
ingegneria e design, il creativo può lavorare
all’intersezione tra arte e scienza, potendo sviluppare competenze
chiave della società contemporanea come la creatività, la capacità di
innovazione, il pensiero critico, l’imprenditorialità e la flessibilità. La metodologia del tinkering rispecchia la cultura maker, nella quale però
bambini dagli otto anni in su e adulti lavorano insieme. Non si tratta però di
attività mirate alla produzione di qualcosa di concreto, ma piuttosto di un approccio educativo per indagare
e comprendere la scienza e la tecnologia proponendo una visione che
fa emergere i punti di vista e la natura di ciascun visitatore. Per questo
è un metodo che funziona in un’istituzione
aperta.
MAKING (filosofia del fare con obiettivo)
Il making proviene da qualcosa di più personale: i makers sono persone interessate all’esplorazione e alla sperimentazione, che 'smanettano' con la tecnologia per apprenderla e comprenderla meglio. I makers provano, si mettono in gioco (letteralmente), smontano oggetti, sperimentano alternative. Da questo processo nascono idee nuove che a volte portano ad applicazioni trasferibili al mondo della produzione ‘reale’. Il “principio attivo” che anima i makers non è una novità assoluta, perché il “fai da te” è sempre stato un modo, oltre che un diletto, di soddisfare esigenze personali. L’avvento di nuove tecnologie informatiche a basso costo e larga diffusione (internet, social network, microcontroller, sensori, attuatori, per citarne alcuni) e la nascita di nuove filosofie open source di diffusione e condivisione hanno trasformato il “fai da te” in una nuova forma.
OPEN SOURCE
Per molti questa espressione e' semplicemente sinonimo di software gratuito. In realta' si tratta di ben altro, poichè si estende alla condivisione del sapere. Senza scendere in spiegazioni complesse per questa sede, ci si puo' limitare a dire che Open Source significa "sorgente aperta", a indicare la fonte il cui contenuto, in linguaggio di programmazione o altro non è nascosto come per i prodotti commerciali ma pubblicamente visibile, utilizzabile, modificabile per le specifiche esigenze e le nuove idee di altri utenti, a condizione di rispettare e citare le paternita' intellettuali dell'opera. Usare e diffondere sistemi Open Source significa condividere una filosofia per cui oggetto di un commercio possono essere i prodotti del lavoro e della creativita' umana, mentre gli strumenti tecnici grazie ai quali questi si realizzano devono essere potenzialmente fruibili da tutti. Uno dei sistemi Open più utilizzato di cui vi parlerò si chiama Arduino e per saperne di più potete vedere il video di cui ringraziamo Wired :
MAKING (filosofia del fare con obiettivo)
Il making proviene da qualcosa di più personale: i makers sono persone interessate all’esplorazione e alla sperimentazione, che 'smanettano' con la tecnologia per apprenderla e comprenderla meglio. I makers provano, si mettono in gioco (letteralmente), smontano oggetti, sperimentano alternative. Da questo processo nascono idee nuove che a volte portano ad applicazioni trasferibili al mondo della produzione ‘reale’. Il “principio attivo” che anima i makers non è una novità assoluta, perché il “fai da te” è sempre stato un modo, oltre che un diletto, di soddisfare esigenze personali. L’avvento di nuove tecnologie informatiche a basso costo e larga diffusione (internet, social network, microcontroller, sensori, attuatori, per citarne alcuni) e la nascita di nuove filosofie open source di diffusione e condivisione hanno trasformato il “fai da te” in una nuova forma.
OPEN SOURCE
Per molti questa espressione e' semplicemente sinonimo di software gratuito. In realta' si tratta di ben altro, poichè si estende alla condivisione del sapere. Senza scendere in spiegazioni complesse per questa sede, ci si puo' limitare a dire che Open Source significa "sorgente aperta", a indicare la fonte il cui contenuto, in linguaggio di programmazione o altro non è nascosto come per i prodotti commerciali ma pubblicamente visibile, utilizzabile, modificabile per le specifiche esigenze e le nuove idee di altri utenti, a condizione di rispettare e citare le paternita' intellettuali dell'opera. Usare e diffondere sistemi Open Source significa condividere una filosofia per cui oggetto di un commercio possono essere i prodotti del lavoro e della creativita' umana, mentre gli strumenti tecnici grazie ai quali questi si realizzano devono essere potenzialmente fruibili da tutti. Uno dei sistemi Open più utilizzato di cui vi parlerò si chiama Arduino e per saperne di più potete vedere il video di cui ringraziamo Wired :
ARDUINO
Una scheda elettronica di piccole dimensioni con un microcontrollore
e circuiteria di contorno, utile per creare rapidamente prototipi e per scopi
hobbistici e didattici. Il nome della scheda deriva da quello di un bar di
Ivrea (che richiama a sua volta il nome di Arduino d'Ivrea, Re d'Italia nel 1002)
frequentato da alcuni dei fondatori del progetto. Con Arduino si possono
realizzare in maniera relativamente rapida e semplice piccoli dispositivi come
controllori di luci, di velocità per motori, sensori di luce, temperatura e
umidità e molti altri progetti che utilizzano sensori, attuatori e
comunicazione con altri dispositivi. È fornito di un semplice ambiente di
sviluppo integrato per la programmazione. Tutto il software a corredo è libero,
e gli schemi circuitali sono distribuiti come hardware libero. Come spiega nel video il sistema Arduino si è diffuso inizialmente nell'ambiente Artistico parallelamente ad un altro sistema open sorce chiamato Processing da cui i creatori di Arduino si sono ispirati per la parte software.
PROCESSING
PROCESSING
Un linguaggio di programmazione che
consente di sviluppare diverse applicazioni come giochi, animazioni e contenuti
interattivi. Eredita completamente la sintassi, i comandi e il paradigma di programmazione
orientata agli oggetti dal linguaggio Java ma in più mette a disposizione
numerose funzioni ad alto livello per gestire facilmente gli aspetti grafici e multimediali. Procesing interagendo con Arduino da la possibilità di creare video interattivi di forte impatto "con semplicità". Su questi due sistemi farò degli approfondimenti in seguito quindi se la cosa vi incuriosisce continuate a seguirmi...
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